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Fisioterapia Strumentale

Cosa è?

Il kit Cryomag è una magnetoterapia di ultima generazione che fa lavorare sinergicamente 3 tipi di terapie:

 

Crioterapia
Magnetoterapia
Compressione

Come lo fa?

CRIOTERAPIA
Il suo obiettivo è quello di diminuire l’infiammazione, diminuire il dolore e lo spasmo, mediante la vasocostrizione. L’immediato risultato è il defaticamento muscolare e il miglioramento della circolazione sanguigna.

COMPRESSIONE
La Compressione serve per evitare l’espandersi dell’ematoma e dell’edema.

MAGNETOTERAPIA
A livello vascolare il campo magnetico induce un aumento del flusso ematico periferico, che porta ad una migliore ossigenazione cellulare, producendo un’azione antiedemigena e antiflogistica molto spiccata. A livello osseo possiede un’azione rigenerante sulle cellule ossee ed è oltremodo efficace per la fissazione del calcio tramite un’azione meccanica detta “effetto piezoelettrico”.

A cosa serve?

E’ indicata per:
Nevralgie
Distorsioni
Strappi muscolari
Fratture
Nevralgie Intercostali
Osteoporosi
Artrosi
Artrite
Cicatrizzazioni
Ulcere
Osteonecrosi
Ritardi di consolidazione
Defaticamento

Cosa è?

BLAZEPOD è un kit di luci regolabili ideale per sedute di allenamento e/o riabilitazione. I led dei pods sono programmabili ed attivabili con una pressione ad intervalli di tempo regolabili. Grazie a queste caratteristiche di configurabilità, è possibile creare dei sistemi efficaci per la riabilitazione controllata di infortuni, per il condizionamento atletico, per l’allenamento della coordinazione.

Cosa fa?

BLAZEPOD utilizza stimoli visivi assieme alle attività che allenano e velocizzano i processi cerebrali per migliorare le tue performance nello sport e nella vita di tutti i giorni. Si possono eseguire sessioni con più persone in contemporanea per sfruttare le attività competitive e tirar fuori il meglio dagli allenamenti. Inoltre, potremo sfruttare i dati memorizzati dopo ogni allenamento per tenere traccia di come Blazepod contribuisce ad incrementare le tue performance nel corso del tempo.

A cosa serve?

È un sistema efficace per:
Riabilitazione post infortuni
Allenamento capacità coordinative
Condizionamento atletico e riatletizzazione
Sviluppo reattività, agilità, forza e processo decisionale

Cosa è?

La “Bobo Home” è una tavoletta tecnologica che si applica sui tradizionali strumenti per l’allenamento dell’equilibrio, trasformandoli in piattaforme di allenamento interattive e performanti.

Cosa fa?

Consente un’ampia scelta di tipologia di allenamento e livelli di esercizio diversi e specifici. L’utente gestisce i movimenti della “Bobo Home” per controllare i “giochi virtuali” ed il training trasformando l’allenamento dell’equilibrio e del core in una esperienza motivante e stimolante. Aumenta l’impegno del paziente! Misura e traccia le prestazioni e i progressi del paziente!
Rende il trattamento più coinvolgente, interattivo e divertente!

A cosa serve?

L’utilizzo di questa strumentazione permette al fisioterapista di affinare e completare il recupero funzionale del paziente indipendentemente dal suo livello motorio.
Abbiamo:
Stimolazione propriocettiva
Miglioramento capacità coordinative
Diminuzione dispendio energetico
Miglioramento performance
Ottimizzazione gesto atletico/sportivo

Cosa è e cosa fa?

Bobo Motion è un sensore di movimento che consente il tracciamento, in tempo reale, del movimento di una parte del corpo o, all’occorrenza, di un oggetto, direttamente sullo smartphone o tablet.

A cosa serve?

Si possono impostare i parametri del Range Of Movement (ROM) in base al protocollo o alle esigenze del paziente. Grazie a ciò è possibile monitorare i progressi dello stesso e procedere con un protocollo migliorativo ogni volta.

L’esperienza del Gaming inoltre, rende il lavoro con questo strumento estremamente motivante incoraggiando i pazienti a raggiungere i loro obiettivi, ma anche facilitare il lavoro dell’operatore.

Cosa è?

La BOBO PRO è una tavoletta tecnologica innovativa e sofisticata che consente di effettuare sessioni di allenamento dell’equilibrio con vari test (per esempio negli anziani), della propriocezione (per esempio con gli sportivi), della coordinazione (per esempio coi bambini) sfruttando l’effetto gaming.

Cosa fa?

Attraverso giochi interattivi e programmi di allenamento professionali aumenta il coinvolgimento del paziente e conseguentemente facilita la performance. Si ottengono in tempo reale feedback istantanei e misurazioni delle prestazioni per qualsiasi paziente. I dati vengono raccolti durante la sessione di allenamento ed elaborati automaticamente in rapporti dettagliati per ulteriori analisi specifiche per il fisioterapista.

A cosa serve?

L’utilizzo di BOBO PRO permette al fisioterapista di affinare e completare il recupero funzionale del paziente indipendentemente dal suo livello motorio. Avremo:
Stimolazione propriocettiva

Miglioramento capacità coordinative

Diminuzione dispendio energetico

Miglioramento performance

Ottimizzazione gesto atletico/sportivo

COSA SONO?
Le onde d’urto sono onde acustiche, impercettibili, ad alta intensità: sono irradiate da un’apposita sonda e si propagano tramite la superficie della pelle. L’aumento dell’attività metabolica nei pressi della zona-bersaglio porta il corpo a stimolare e ad accelerare il processo di guarigione.
La terapia con onde d’urto è semplice, non invasiva per il paziente, poco costosa e vanta una notevole efficacia se adoperata adeguatamente.

A COSA SERVONO?

Negli ultimi anni, invece, le onde d’urto hanno trovato un sempre maggiore impiego in ambito di fisioterapia e medicina nello sport. La terapia è indicata per il trattamento di:
Borsiti
Tendiniti, tendinosi
Spina calcaneare
Fascite plantare
Gomito del tennista (epicondilite)
Gomito del golfista (epitrocleite)
Tendinite rotulea (“ginocchio del saltatore”)
Dolori alla tibia o periostite tibiale
Calcificazioni in genere
Tendiniti alla spalla
Tendinite achillea
Forti contratture muscolari
Fibrosi muscolari o in genere alterazioni del tessuto connettivo
Gonartrosi

Oltre a favorire la “riparazione” delle aree danneggiate, la terapia allevia il dolore migliorando la qualità della vita del paziente e riducendo la necessità di farmaci.

COME FUNZIONANO?
Le onde d’urto hanno un duplice effetto:
• effetto diretto sulla zona di applicazione;
• effetto indiretto, ovvero il fenomeno della cavitazione con formazione di microbolle: l’utilizzo delle onde d’urto provoca la formazione di microbolle e gas; le microbolle gassose sono colpite dalle onde successive, esplodendo e “danneggiando” i tessuti.
L’azione di questi due effetti comporta un aumento del flusso sanguigno (vascolarizzazione) nella zona bersaglio, provocando un’accelerazione del metabolismo.  Il corpo rilascia sostanze che stimolano la formazione di nuovi vasi sanguigni, rimuovendo i fattori infiammatori.

DIAGNOSTICA PER LA POSTURA BAROPODOMETRIA STATICA

Sistema di rilevazione computerizzato che permette di valutare punto per punto la pressione esercitata dai piedi al suolo. Permette di valutare:

• Forma e tipo di piede ( piede cavo, valgo, piatto ecc.)

• Zone di iperappoggio (spesso causa di dolore e callosità)

• Idoneità delle scarpe sportive

Monitorare nel tempo l’evoluzione dell’appoggio plantare.

BAROPODOMETRIA DINAMICA
Sistema di rilevazione computerizzato che permette di valutare la dinamica del passo. Permette di valutare:

• L’appoggio del piede durante il cammino

• Le caratteristiche del cammino (lunghezza del passo, ecc.)

• Idoneità delle scarpe sportive durante il cammino

• Monitorare nel tempo l’evoluzione delle caratteristiche del cammino

Esecuzione: il paziente cammina .

Cosa è?

E-SIT Box è un Elettrostimolatore Muscolare di superficie, in grado di effettuare terapie come TENS, Veicolazione Transdermica (evoluzione della ionoforesi), Elettrostimolazione muscoli periferici.

Come lo fa?

Utilizza il metodo di allenamento muscolare attraverso microimpulsi in modalità MFT (Multi Frequency Training), questa caratteristica consente di allenare in modo corretto e specifico le fibre muscolari rosse e bianche, incrementandone il potenziamento e controllandone l’affaticamento.

A cosa serve?

Protocolli specifici per:
terapia del dolore
infiammazioni
lesioni muscolari
edemi
muscoli denervati

Vantaggi della Veicolazione Transdermica

Intervenire senza l’ausilio di aghi superando così la psicosi da dolore tipica dei pazienti trattati con questo ausilio
Maggiore efficienza nella veicolazione dei principi attivi
Minor quantità di principio attivo necessario
Maggior concentrazione locale di principio attivo
Maggior rapidità di azione e risultato
Azione prolungata dell’efficacia dei principi attivi

Cosa è?

INTERX 5002 è l’ultima generazione di strumenti per la neurostimolazione interattiva o neuromodulazione.

Come lo fa?

Strumento con capacità diagnostiche oltre che terapeutiche e riabilitative: ha la capacità di leggere l’impedenza elettrica della cute, indicando quindi i punti di trattamento ideali e che permettono di ottenere i migliori risultati attraverso un trattamento specifico estremamente efficace.

 A cosa serve?

INTERX è la soluzione perfetta per:
Gestione e recupero Post-chirurgico ortopedico e neurologico
Recupero post traumatico e soluzione del condizionamento muscolare
Gestione della traumatologia sportiva e clinica, del ricondizionamento, della rieducazione muscolare
Riabilitazione in sinergia con la terapia fisica ed altre terapie strumentali
Terapia del dolore – sia in presenza di sindromi dolorose acute che croniche e/o complesse con immediata risposta antalgica e analgesica

Cosa è?

Un sistema per ipertermia è caratterizzato dai seguenti elementi:
• Una sorgente di calore endogeno costituita da un generatore di onde elettromagnetiche alla frequenza di 433.92 MHz
• Una sorgente di termoregolazione esogena per il raffreddamento degli strati cutanei
• Un emettitore capace di trasferire entrambi i tipi di energia, endogena per via elettromagnetica ed esogena per conduzione/convezione termica;
• Un sistema termometrico ad elevata precisione per il controllo delle due sorgenti
• Un controller intelligente che gestisce i parametri della seduta, in particolare la potenza di emissione elettromagnetica, in base alle rilevazioni termometriche

Cosa fa?

Riduzione della flogosi e della sintomatologia dolorosa da trauma. Passata la fase acuta, l’ipertermia somministrata con cautela comincia a giovare in fase sub-acuta e risulta ottimale in fase sintetica e in fase di rimodellamento.
Trattamento degenerazioni croniche. La possibilità dell’ipertermia di somministrare il calore in maniera controllata permette di eseguire trattamenti efficaci e ben dosati su un terreno particolarmente fragile e indifeso, con giovamento ampiamente documentato sulla sintomatologia dolorosa e quindi, sul recupero del movimento e dell’attività del soggetto.
Recupero dell’estensione del movimento. L’associazione di ipertermia e stiramento meccanico mirato, facilita lo scorrimento atraumatico delle fibre collagene interessate aumentando l’arco del movimento ad esempio nella rigidità articolare, con successiva diminuzione della sintomatologia dolorosa.

A cosa serve?

L’ipertermia è particolarmente indicata per:
Contrattture
Lesioni muscolari
Contusioni
Miositi
Tendinititi, tendinosi, tenosinoviti
Artrosi
Esiti di frattura soprattutto in situazioni croniche sia a livello muscolare che osseo

Terapia infiltrativa senza ago. Con: acido jaluronico, ozono e VitaminaC. Per l’apparato articolare e il muscolo tendineo. Ad azione rigenerante, antinfiammatoria, lubrificante e idratante.

Grazie alla combinazione degli ultrasuoni e della crioterapia, 𝐂𝐫𝐲𝐨 𝐒𝐨𝐮𝐧𝐝 è particolarmente efficace per il trattamento degli stati dolorosi ed infiammatori, anche in fase acuta, subacuta e cronica.

Sfruttando inoltre lo shock termico ottiene importanti effetti drenanti sugli ematomi e gli edemi, stimolando gli effetti benefici della microcircolazione e della ipertonia profonda.

L’uso combinato di crioterapia e ultrasuoni determina effetti di tipo meccanico, termico e biologico.

Cosa è?

La Tecar è un elettromedicale fisioterapico usato in medicina sportiva e terapia del dolore, di qui si è scoperto il suo grande potenziale anche nel campo della medicina estetica per via delle sue importanti capacità drenanti, di attivazione del microcircolo e ripristino del corretto metabolismo dei grassi.

La fisioestetica è infatti una disciplina che unisce l’efficacia della medicina, al piacere del trattamento estetico.

Cosa fa?

In questo modo l’elettromedicale guidato dal terapista, agisce sia sulle cellule perché favorisce la vasodilatazione e l’aumento della circolazione sanguigna migliorando l’ossigenazione dei tessuti, sia sulla circolazione linfatica, con l’azione drenante che favorisce lo smaltimento di tossine e radicali liberi, riducendo quindi l’effetto cosiddetto a buccia di arancia.

A cosa serve?

Agisce su:
cellulite
adiposità localizzata
ipotonia cutanea
smagliature

È una terapia totalmente indolore, che si presenta come una sorta di intenso massaggio.

Un manipolo viene fatto scorrere sulla cute in modo da stimolare l’aumento della temperatura interna ai tessuti. Il risultato è una pelle più compatta e tonica in poche sedute.

La circonferenza diminuisce subito dopo la prima seduta e la pelle risulta più tonica. In poche settimane gli effetti saranno più marcati, dal momento che agisce sulle cause biologiche degli inestetismi, i risultati saranno più duraturi.

Cosa è?

Tecarterapia di ultima generazione in grado di fare veicolazione, gestione dell’energia e sistema valutativo

Come lo fa?

Utilizza il principio fisico del condensatore con controllo e misurazione della tensione, corrente e resistenza, quantificando l’energia in Joule per cm2 assorbita dal tessuto consentendo all’operatore di protocollare le terapie. Ci consente di quantificare, controllare e visualizzare l’energia assorbita dall’organismo nei vari strati anatomici, dando il valore in tempo reale dell’omeostasi del paziente.

Cosa fa?

Gli effetti principali del calore endogeno:
Produzione di calore endogeno anche in profondità
Abbassamento della viscosità del tessuto muscolare e connettivo
Aumento della circolazione sanguigna
Stimolazione del drenaggio linfatico
Incremento dell’attività metabolica
Aumento dell’ossigenazione dei tessuti
Maggior apporto di sostanze nutritizie
Eliminazione rapida di scorie e cataboliti
Accelerazione dei processi rigenerativi
Rilascio di endorfina e riduzione del dolore

 

A cosa serve?

La Tecarterapia è utilizzata nel recupero da infortuni:
distorsioni
lesioni tendinee 
tendiniti 
borsiti
esiti di traumi ossei
distrazioni legamentose
problemi articolari

nel trattamento di patologie muscolari e osteoarticolari come:

contratture 
stiramenti 
strappi muscolari 
miositi
lombalgie
sciatalgie
artrosi
infiammazioni osteoarticolari

nei programmi riabilitativi post-operatori, come per esempio dopo gli interventi chirurgici per l’inserimento di una protesi.

 

 

Cosa è?

E’ uno strumento in grado di produrre una vibrazione che emette onde sonore.

Il funzionamento della macchina sfrutta l’effetto piezoelettrico inverso

A cosa serve?

Le indicazioni sono per:
Morbo di Dupuytren
Artrosi
Lombosciatalgia
Infiammazioni articolari o flogosi
Tendiniti
Capsuliti
Borsiti
Ematomi organizzati e tessuti cicatriziali
Calcificazioni periarticolari nella prima fase di formazione

 

 

 

Cosa è?

YAG 3 CHRONIC SPORT è un dispositivo laser che utilizza la tecnologia Super Pulse per gestire le alte dosi energetiche che vengono assorbite dai tessuti attraversati.

Come lo fa?

• Lunghezza d’onda 810 nm:azione inibitrice del dolore (agisce sui nocicettori, lungo la guaina mielinica e assoni dei nervi interessati).
• Lunghezza d’onda 975 nm:azione antinfiammatoria (riequilibrio citochine infiammatorie)
• Lunghezza d’onda 1064 nm:azione riossigenante del tessuto (stimola la produzione di ATP da parte dei mitocondri).

A cosa serve?

Effetti terapeutici principali:
antinfiammatorio
antalgico
antiedemigeno
biostimolante

Pertanto il LASER YAG 3 CHRONIC SPORT 25W è particolarmente performante per:
radicoliti (ernia, disciti)
infiammazioni tendinee
artrosi
artrite

 

 

 

 

Fisioterapia Manuale

È UN BENDAGGIO ADESIVO ELASTICO CON EFFETTO TERAPEUTICO BIO-MECCANICO

Dr.Kenzo Kase Kinesio Taping®, originariamente sviluppato in Giappone più di 25 anni fa dal Dr.Kenzo Kase, è una tecnica basata sul processo di guarigione naturale del proprio corpo.

Kinesio Taping® dimostra la sua efficacia attraverso l’attivazione dei sistemi neurologici e circolatori. Questo metodo, proviene dalla scienza kinesio (movimento) ed è per questo motivo che si usa il termine “Kinesio”. Ai muscoli non viene attribuito solamente il compito di muovere il corpo, ma anche il controllo della circolazione dei fluidi venosi e linfatici, temperatura corporea, etc.

La tecnica ha quattro principali effetti fisiologici:

1.Corregge la funzione muscolare. Kinesio Taping® è efficace nel ripristinare la giusta tensione muscolare: facilita o inibisce la contrazione muscolare (dipende dalla tecnica utilizzata).

2.Aumenta la circolazione del sangue / linfa. Kinesio Taping® aiuta ad eliminare l’eccesso di edema e/o emorragia tra la pelle ed il muscolo.

3.Riduce il dolore. La soppressione neurologica del dolore avviene dall’applicazione del Kinesio Taping® sulla zona colpita, e come menzionato nell’Effetto 2.

4.Assiste nella correzione di allineamento l’articolazione. La dislocazione di un’articolazione, dovuta alla tensione muscolare anormale, può essere corretta dal Kinesio Taping® tramite il recupero della funzione e della fascia muscolare.

 

 

 

 

Per bendaggio funzionale si intende un presidio di fisioterapia che, utilizzando bende adesive estensibili ed inestensibili opportunamente combinate, si propone di preservare singole strutture muscolo-tendinee capsulolegamentose da agenti patomeccanici o potenzialmente tali senza limitare la fisiologica articolarità su qualsiasi piano essa si sviluppi.

Tipologia

articolari
muscolo-tendinei

Ruolo

preventivi
terapeutici
riabilitativi

Funzioni

scarico
stabilizzazione
supporto psicologico
compressione
sostegno
antalgico

BENDAGGI

Bendaggi articolari
Sono utilizzati a sostegno delle strutture capsulolegamentose stabilizzatrici passive delle articolazioni. I materiali si usano combinati in vario modo sia in rapporto al fine, sia in rapporto alla morfologia del distretto articolare da stabilizzare.

Bendaggi muscolo-tendinei
Sono utilizzati a sostegno delle strutture muscolari e/o tendinee.

Bendaggi preventivi
Vengono utilizzati normalmente per la gara e l’allenamento e hanno la precisa finalità di proteggere le strutture potenzialmente più vulnerabili da specifiche sollecitazioni patomeccaniche negli sport quanto per :
difetti somatici congeniti od acquisiti;
difetti di portamento;
instabilità croniche secondarie a pregressi eventi traumatici;
carichi iterativi submassimali cronici ad effetto lesivo cumulativo.

I bendaggi preventivi devono sempre essere rimossi dopo la gara o l’allenamento.

Bendaggi terapeutici
Vengono usati nel trattamento di lesioni traumatiche acute o microtraumatiche croniche in cui il danno anatomo-patologico è contenuto o assente (vedi paragrafo delle indicazioni) con il fine di ottenere la guarigione clinica della lesione evitando la immobilizzazione totale.

Bendaggi riabilitativi
Vengono usati nella fase di recupero dell’atleta, quando cioè, ottenuta la guarigione della lesione (indipendentemente dalla gravità e dal tipo di trattamento) ci si propone di ottenere un precoce ripristino della completa articolarità, della vigilanza propriocettiva e della coordinazione motoria, indispensabile per riportare l’atleta nella migliore condizione di forma : le funzioni meccaniche sono di sostegno, scarico, stabilizzazione, compressione.

Sostegno
Articolare realizzato con cerotto da taping; ha il compito di proteggere singole strutture capsulolegamentose da insulti patomeccanici.

Scarico
Funzionale realizzato con bende estensibili nei vari piani; ha la sua applicazione ottimale sulle strutture muscolo-tendinee e ha il compito di ammortizzare sollecitazioni distrattive agenti sulle unità motorie. La tecnica prevede ancoraggi muscolari per ridurre l’intensità della contrazione muscolare ed ancoraggi tendinei che agendo sulle leve scheletriche inserzionali pongono in detensione la struttura tendinea. L’uso della benda estensibile è preferibile al fine d evitare stop bruschi che mal si conciliano con gli automatismi neurofisiologici di queste strutture.

Stabilizzazione
Articolare con combinazione di bende estensibili e inestensibili; ha il compito di potenziare la funzione di contenzione di legamenti ipovalidi, insufficienti o comunque vulnerabili sotto lo stress del carico sportivo. La stabilità attiva è condizionata dalla esigenza tecnica di preservare il movimento fisiologico e quindi di mantenere attiva la propriocettività. La tecnica prevede il posizionamento di nastri stabilizzanti lungo gli assi neutri delle articolazioni da proteggere con conseguente minor uso di materiale.

Compressione
Articolare e muscolare realizzata con bende estensibili; ha il compito di esercitare un’azione pressoria che si oppone in termini fisici alla formazione di eventaule versamenti articolari o di ematomi muscolari.
Le funzioni generiche sono di supporto psicologico e antalgico-antiflogistica.

Supporto psicologico
L’atleta protetto dal bendaggio ritrova più rapidamente quel senso di sicurezza indispensabile per una maggiore vigilanza soggettiva ed un migliore rendimento atletico.

Antalgico – antiflogistica
Legata al relativo riposo funzionale prodotto dal bendaggio sulla struttura lesa. Viene molto apprezzata dall’atleta e dal tecnico poiché favorisce un rapido reinserimento dell’atleta all’attività sportiva.

TECNICA

Lo studio e lo sviluppo del bendaggio funzionale hanno permesso di codificare alcuni principi basilari che devono essere sempre tenuti presenti dai cultori della materia per evitare di incorrere in errori di indicazione che potrebbero essere altamente dannosi. E’ opportuno pertanto :
fare una diagnosi mirata utilizzando tutti i supporti clinici e strumentali necessari ;
analizzare in termini precisi la fisiopatologia del movimento traumatico ;
rispettare il principio della conservazione utilizzando poco materiale applicato sulle proiezioni cutanee delle strutture da proteggere ;
conoscere le proprietà del taping (a palizzata, intrecciato, a farfalla, a ventaglio, ecc.) e la loro funzione ;
scegliere i materiali le cui proprietà strutturali risultano le più efficaci per le finalità previste dal bendaggio ;
evitare che il bendaggio rimanga applicato oltre i dieci giorni per non creare fenomeni irritativi cutanei ;
preparare adeguatamente la cute con la depilazione e migliorare l’adesività con l’uso di sostanze sgrassanti e benzoino.

MATERIALI

Un bendaggio funzionale eseguito correttamente richiede l’uso di materiali combinati ed utilizzati in modo diversificato :
– bende adesive estensibili o distensibili ;
– bende adesive inestensibili (cerotto da taping) ;
– compresse di gomma schiuma di diverse forme e dimensioni ;
salvapelle il cui uso è però riservato solo a quei rari casi in cui è accertata una intolleranza cutanea da contatto o da allergia ai materiali adesivi o ai tessuti che compongono la trama di base delle bende ;
maglia tubulare distensibile di rifinitura.

Le bende adesive sono il materiale di base che costituisce il supporto fondamentale di ogni bendaggio e le loro proprietà sono legate al tessuto di supporto ed al materiale adesivo (a base di lattice o acrilica) che devono avere caratteristiche ben precise.

Il tessuto deve essere :
– poroso per permettere la traspirazione cutanea al fine di evitare ristagni di sudore che potrebbero diminuire la tenuta del bendaggio ;
– resistente per poter assorbire in modo soddisfacente le sollecitazioni patomeccaniche che si scaricano su di esso ;
– di facile rottura (cerotto da taping) per permettere all’operatore di romperlo con estrema facilità nella fase di confezione del bendaggio.
Il materiale adesivo deve essere :
– ipoallergenico per evitare reazioni cutanee locali che possono controindicare l’uso di tale metodica e per la traspirazione cutanea ;
– con buona adesività in quanto lo stretto rapporto fra cute e benda è fondamentale per la validità e la tenuta del bendaggio nel tempo. A questo proposito è bene ricordare che la cute deve essere adeguatamente preparata con accurata depilazione ed impacco con etere o sostanze simili per sgrassare e ripulire la cute stessa da eventuali residui inerti, a beneficio della tenuta del bendaggio ; la benda adesiva deve inoltre essere di facile ed uniforme srotolamento per evitare tensioni involontarie nella confezione dell’impianto di contenzione.
Le bende distensibili sono principalmente utilizzate per la loro proprietà compressiva, anche se limitatamente possono svolgere una funzione di scarico e di stabilizzazione.
Le bende inestensibili hanno una peculiare funzione di sostegno, stabilizzazione di scarico.
Il bendaggio funzionale nasce da una differente combinazione di due tipi di bende e la prevalenza di un tipo sull’altro è in rapporto alla funzione che il bendaggio deve espletare dando priorità alla componente inestensibile se si vuole privilegiare la contrazione e la tenuta.
Le compresse in gomma schiuma hanno utilizzo limitato a quei casi in cui può essere necessario rendere più efficace un’azione compressiva locale (vedi lesioni muscolari acute), un’azione di sostento (ad esempio, volta longitudinale o trasversa anteriore del piede), un’azione di scarico (ad es. per sollevare l’appoggio calcaneare).
La maglia tubulare ha un uso facoltativo di rifinitura estetica e di maggiore stabilità dell’impianto.

INDICAZIONI

Le indicazioni all’uso del bendaggio funzionale sono molteplici e si diversificano in base alla loro tipologia :
– nella prevenzione : si usa in alternativa al “taping americano” e ha un’ampia applicazione; in esso deve prevalere la componente distensibile in quanto deve essere il più dinamico possibile per potersi conciliare nel modo migliore con le necessità del “gesto atletico”. Il bendaggio preventivo non deve mai essere usato su distretti articolari “sani” dal punto di vista morfologico, statico e dinamico.
– nel trattamento : si usa come presidio integrativa ma non sostitutivo dell’apparecchio gessato; in esso sarà prevalente la componente inestensibile in quanto si deve ottenere una contenzione più rigida ed una maggiore tenuta.

1° intervento

LESIONI ACUTE :

dopo l’uso di app. gessato
(per trattamento cruento o no)
riducendo i tempi di immobilizzazione
instabilità
articolari
croniche

LESIONI CRONICHE :

tendinopatie

– nella riabilitazione : si usa come presidio integrativo di protocolli di trattamento fisiokinesiterapico. In esso ci sarà un’iniziale prevalenza inestensibile, che progressivamente lascerà sempre più spazio alla componente distensibile man mano che il recupero delle funzioni “naturali” di stabilizzazione, “vigilanza propriocettiva” e coordinazione muscolare, richiedono una maggiore dinamizzazione del bendaggio funzionale.

 

 

 

 

Terapista manuale di fama mondiale Jenny McConnell ha ideato un metodo basato sulla possibilità di “correggere e/o sostenere“, tramite tape (cerotto) adesivo, i tessuti resi dolenti dal mantenimento di posture sbagliate o da attività lesive permettendo l’allenamento muscolare.

Praticamente il fisioterapista specializzato dopo aver valutato il paziente applica un bendaggio particolare all’articolazione dolente, ma non immobilizzandola bensì correggendola e garantendo comunque l’esecuzione del gesto atletico nello sportivo o il recupero delle attività di vita quotidiana prima dolorose.

Le indicazioni sono le stesse degli altri approcci di terapia manuale.

 

 

 

 

È un sistema di diagnosi e trattamento dei dolori del collo e della schiena sviluppato da Robin McKenzie, fisioterapista neozelandese di fama mondiale.
Oggi l’efficacia di tale metodo é riconosciuta in tutto il mondo ed il Metodo di Diagnosi e Terapia Meccanica secondo McKenzie viene applicato in molti centri fisioterapici in America, Europa, Asia e Australia.

Il metodo McKenzie si basa sul mantenimento di posture corrette e sull’esecuzione di esercizi specifici per trattare alcune forme di mal di schiena e di collo, quelle cioé causate da cause di tipo meccanico (legate al mantenimento di posture scorrette o all’esecuzione di movimenti dannosi). Questi esercizi sono messi a punto per ciascun paziente, poiché i problemi meccanici alla base del mal di schiena variano da individuo ad individuo. Il medico o fisioterapista esperto nel Metodo McKenzie potrà prescriverli dopo una accurata valutazione del caso clinico. Gli esercizi, se eseguiti correttamente, a poco a poco comportano una sensibile diminuzione del dolore che, dalle zone più “periferiche” del corpo, si porterà più vicino alla colonna vertebrale, fino a scomparire gradualmente. Il trattamento secondo McKenzie punta sul coinvolgimento e la partecipazione attiva del paziente per la risoluzione dell’episodio in corso, e soprattutto gli fornisce i mezzi per prevenire le ricadute.

Un programma di auto-trattamento tarato sullo stile di vita del paziente, metterà il paziente in grado di controllare e trattare il proprio dolore con sicurezza ed efficacia. L’auto-trattamento rende possibile una veloce indipendenza del paziente dalla figura del medico/terapista, riducendo il numero delle visite cliniche e quindi abbattendo i costi di gestione.

 

 

 

 

Il principio fondamentale su cui si basa è la combinazione della mobilizzazione passiva, eseguita dal terapista, con il movimento attivo, eseguito dal paziente per il recupero di range articolare perso o ridotto (Mulligan 1991). Le tecniche sono tutte senza dolore, in questo modo sono completamente sicure ed apprezzate dal paziente.

Inizialmente venne usata per la colonna cervicale, ma ben presto si è estesa a tutte le articolazioni spinali ed a quelle degli arti superiori e inferiori.
Una regola importante è quella del riposizionamento articolare del movimento accessorio ad angolo retto o parallelo all’articolazione, mentre il paziente esegue il movimento fisiologico.

Oltre ad essere utilizzata per il recupero del range articolare, perso o ridotto, sipuò applicare inoltre per cercare di ridurre la sintomatologia dolorosa muscolare o tendinea periarticolare presente alla contrazione isometrica (Mulligan 1995; Vincenzino & Wright 1995).

Mulligan (1995) crede che ci siano principalmente due problemi che possono causare dolore e riduzione di range articolare; il primo è un errore di posizionamento delle superfici articolari, il secondo è un errore di “traiettorie” durante l’esecuzione del movimento attivo. I lavori di Stokes & Young (1984), Schaible & Grubb (1993) hanno dimostrato che per un corretto reclutamento muscolare è necessario una giusta correlazione di rapporti articolari e che quindi un range di movimento può essere influenzato e ridotto da un riflesso muscolare , il quale previene un maggiore danno articolare bloccando l’articolazione a metà range.

Il meccanismo proposto è quello di un trattamento diretto alla correzione dei rapporti articolari che possa avere un effetto sull’attività muscolare e viceversa. Da una serie di esperimenti elettromiografici, Thabe (1986), Taylor (1994) Murphy (1995) dimostrano che la mobilizzazione e la manipolazione articolare hanno un effetto sull’attività muscolare.

Baxendale & Ferrel (1981) e Lundeberg (1979) hanno dimostrato che il movimento passivo alla fine del range ha un riflesso inibitorio sull’attività muscolare intorno all’articolazione mobilizzata.

Gerrad & Matyas (1980) di contro dimostrano che non c’è nessun cambiamento nell’attività muscolare attraverso la mobilizzazione eseguita nella parte di range libero. Questo sembra indicare che la mobilizzazione per avere il suo effetto sul riflesso muscolare deve essere eseguita nella parte di range resistente, e che tale mobilizzazione non deve provocare dolore al paziente in quanto questo avrebbe un effetto negativo sull’attività muscolare stessa. Cobb (1975) .

Tutto ciò è dimostrato clinicamente, nel momento in cui la mobilizzazione è esercitata troppo violentemente ne risulta uno spasmo muscolare protettivo articolare.

 

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L’americana Shirley Sahrmann, docente della Washington University, è considerata una delle più grandi figure di riferimento della Fisioterapia contemporanea, che trae fondamento dalla neurofisiologia.

Il fisioterapista, che intende operare a livello professionale con quelle competenze approfondite e aggiornate che oggi sono richieste, e lo studente dei nuovi corsi universitari di Fisioterapia non possono ignorare gli assunti e il pensiero clinico e operativo della Sahrmann.

Le sindromi dolorose e lesive della funzionalità articolare, dovute ad alterazioni posturali e del movimento, sono oggi diffusissime e rappresentano nella società occidentale, tecnologica e sedentaria, la parte più rilevante della casistica disfunzionale e dolorosa (soprattutto di spalla, colonna vertebrale e anca), che si sottopone alla fisioterapia.

Accanto alla trattamento diretto praticato dal fisioterapista è ulteriormente necessario il suo intervento esperto, al fine di rieducare il paziente a una corretta postura e movimento. Il manuale della Sahrmann guida il terapista all’osservazione critica e clinica delle disfunzioni del movimento di un determinato paziente, alla corretta diagnosi funzionale delle cause che originano il dolore mioarticolare, al trattamento da praticare e alla rieducazione funzionale da impostare.

 

 

 

 

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Attraverso un’attenta analisi della statica e della dinamica di ogni nostro movimento (cattive abitudini motorie, posture sbagliate, gesti ripetitivi) siamo in grado di prevedere la qualità della riabilitazione e proporvi un adeguato piano terapeutico . Solo se la diagnosi funzionale è corretta, la terapia che ne consegue sarà risolutiva e soddisfacente​.

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